Abruzzo religioso – Lanciano

Miracolo Eucaristico di Lanciano

Il Miracolo Eucaristico di Lanciano, quando il mistero si fa Storia

Città antichissima, ricca di storia, arte e mistero, Lanciano, in provincia di Chieti, è conosciuta in tutto il mondo cattolico per il Miracolo Eucaristico. Le sacre reliquie sono custodite nella chiesa di San Francesco, in corso Roma, e narrano una vicenda secolare fatta di dubbi, fede e scienza. Si racconta che, all’incirca nel 750 dopo Cristo, un monaco basiliano stesse celebrando messa nella chiesa dei santi Legonziano e Domiziano, sulle cui fondamenta venne poi eretta, nella seconda metà del 1200, la chiesa di San Francesco. Al momento della consacrazione dell’Ostia, il sacerdote dubitò del fatto che in essa ci fosse il Corpo di Cristo. Ed ecco, allora, il Miracolo: l’Ostia si trasformò in Carne, il Vino in Sangue.

Il Miracolo Eucaristico di Lanciano nei secoli

Il mistero del Miracolo Eucaristico ha continuato a percorrere i secoli con la sua evidenza: l’Ostia trasformata in Carne e i cinque grumi in cui si era coagulato il Sangue vennero chiusi in una teca d’argento e avorio, all’interno di un tabernacolo che fu posto alla destra dell’altare maggiore. L’ostensorio e il calice in cristallo di scuola napoletana in cui le reliquie sono ancora oggi conservate, vennero realizzati nel 1713 mentre, nel 1902, l’ostensorio fu posizionato dentro una struttura in marmo costruita sull’altare maggiore. Nel corso dei secoli le reliquie furono esaminate più volte, ma le analisi più approfondite, e dal risultato sconvolgente, vennero effettuate nel 1970.

Miracolo Eucaristico, gli esami medico-scientifici

Era il novembre del 1970 quando, dietro richiesta dell’Arcivescovo di Lanciano e del ministro provinciale dei Conventuali d’Abruzzo, il Vaticano diede l’autorizzazione a sottoporre le reliquie ad analisi medico-scientifiche, affidate al dottor Edoardo Linoli, dirigente dell’ospedale di Arezzo e docente di anatomia, istologia, chimica e microscopia clinica, e al dottor Ruggero Bertelli, ordinario di anatomia all’Università degli Studi di Siena. Gli studi dimostrarono, fra le altre cose, che la carne “si dimostra appartenente al miocardio”, il sangue “è risultato veramente tale”, la carne e il sangue sono di natura umana e appartengono al gruppo sanguigno AB, lo stesso della Sindone, del sudario di Oviedo e della tunica di Parigi. Studi successivi confermarono che le reliquie non contenevano tracce di imbalsamazione o di conservanti.

Lanciano, citta dei “Miracoli”

Nel 1996, all’interno del convento di San Francesco, è stato realizzato un museo tutto dedicato al Miracolo Eucaristico di Lanciano. Al suo interno è possibile visionare antichi documenti e seguire un percorso che porta alle fondamenta del convento di san Legonziano e alle catacombe del Ponte di Diocleziano. A Lanciano, però, non c’è un solo Miracolo Eucaristico: nel 1273, infatti, la tradizione racconta che una donna, dopo aver consultato una fattucchiera perché stava soffrendo delle pene d’amore, mise a cuocere un’Ostia consacrata sul fuoco. L’Ostia, però, si trasformò in sangue e cominciò abbondantemente a sanguinare. Una parte delle reliquie fu portata a Offida, in provincia di Ascoli Piceno, dove i resti del Miracolo sono ancora visibili nel Santuario di Sant’Agostino.

Per maggiori informazioni sul Miracolo Eucaristico di Lanciano è possibile visitare il sito www.miracoloeucaristico.eu.

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